I numerosi regali ricevuti dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante incontri ufficiali con altri capi di Stato e di governo non resteranno custoditi nei depositi istituzionali. Verranno infatti battuti all’asta, secondo quanto previsto dalle norme che regolano i doni di rappresentanza. L’obiettivo non è quello di celebrare la figura della premier, ma di destinare i proventi a iniziative pubbliche e, in parte, ad associazioni benefiche.

Un’asta pubblica per beni diplomatici
La decisione è stata formalizzata dal segretario generale della Presidenza del Consiglio, che ha affidato alla casa d’aste Bertolami Fine Art di Roma la gestione completa della vendita. Alla società spetterà una commissione pari al 5% dell’incasso totale, fino a un tetto massimo di 40mila euro.
Si tratta dell’applicazione concreta delle disposizioni che impediscono ai rappresentanti istituzionali italiani di conservare regali superiori al valore di 300 euro. Gli oggetti raccolti nel corso dei viaggi ufficiali o ricevuti nelle sedi governative vengono quindi inventariati e depositati in un caveau, in attesa della loro destinazione finale.
Cosa finirà all’incanto
L’elenco completo degli articoli in vendita non è ancora stato diffuso, ma fonti parlamentari hanno indicato la presenza di circa 270 pezzi tra accessori di lusso, manufatti artigianali e oggetti simbolici provenienti dai cinque continenti. Alcuni esempi permettono di comprendere l’eterogeneità del catalogo:
- Tappeti pregiati provenienti da Paesi arabi;
- Un vaso vietnamita decorato a mano;
- Scarpe in pitone blu con dettagli dorati;
- Servizi da tè offerti da leader europei;
- Oggetti diplomatici provenienti dagli Stati Uniti e dall’Est Europa.
L’asta dovrebbe svolgersi tra gennaio e giugno dell’anno prossimo. I collezionisti interessati avranno quindi diversi mesi per visionare i lotti e presentare le proprie offerte.

Il confine tra dono e patrimonio dello Stato
Il caso riaccende il dibattito sui limiti dei regali istituzionali. In Italia, come in altri Paesi europei, il principio è chiaro: ogni dono ricevuto da un rappresentante pubblico durante l’esercizio delle sue funzioni appartiene allo Stato se supera una certa soglia economica. La misura intende evitare conflitti d’interesse e garantire trasparenza nelle relazioni internazionali.
Molti governi precedenti hanno adottato procedure simili: anche nel Regno Unito o negli Stati Uniti i doni più costosi vengono trattenuti come proprietà pubblica o venduti a fini benefici. La differenza italiana risiede nella scelta di trasformare questi oggetti in un’occasione economica concreta per le casse statali.
Dove andranno i proventi
I ricavi dell’asta saranno versati nelle disponibilità del Tesoro e potranno essere destinati ad attività socialmente utili. Una quota potrà finanziare progetti non profit o interventi culturali gestiti da enti riconosciuti. L’iniziativa, secondo alcune stime interne, potrebbe generare risorse pari a quelle necessarie per sostenere per un anno intero un piccolo fondo dedicato alle famiglie in difficoltà.
| Voce | Valore stimato (€) | Destinazione prevista |
|---|---|---|
| Lotti totali | 270 | Asta pubblica Roma |
| Commissione casa d’aste | 5% (max 40.000) | Bertolami Fine Art |
| Entrate nette stimate | 760.000 | Tesoro + associazioni benefiche |

L’immagine internazionale e il valore simbolico
L’iniziativa riflette anche una precisa strategia comunicativa: mostrare sobrietà nelle istituzioni e distanza dai privilegi personali. In un contesto politico in cui la fiducia dei cittadini verso la classe dirigente rimane fragile, la gestione trasparente dei doni diplomatici diventa un segnale politico forte.
I regali dei capi di Stato – spesso realizzati da artigiani locali o grandi maison – raccontano rapporti bilaterali e momenti diplomatici significativi. Metterli all’asta significa sottrarli al rischio dell’oblio amministrativo per restituirli alla collettività sotto forma di risorsa economica condivisa.
Quando inizierà tutto
L’apertura ufficiale delle vendite è prevista entro la fine dell’inverno prossimo. La casa d’aste predisporrà cataloghi illustrati consultabili anche online, mentre una selezione dei pezzi sarà esposta temporaneamente presso una sala romana accessibile al pubblico su prenotazione. Gli acquirenti dovranno completare le transazioni entro trenta giorni dall’aggiudicazione.
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Anche negli USA fanno così: almeno siamo allineati alle buone pratiche internazionali.
Dai, un po’ di fiducia ogni tanto non guasta 😊
I ricavi andranno al Tesoro? Beh, speriamo li usino bene!
Bella notizia! Finalmente qualcosa di utile dalla politica italiana 😉
Certo che la diplomazia ha proprio gusti particolari 😅
Potevano farne una mostra permanente invece di venderle tutte…
“Oggetti simbolici dai cinque continenti” — suona affascinante 🌍
Ehi, qualcuno sa dove registrarsi per partecipare all’asta?
Lodevole iniziativa ma vedremo alla prova dei fatti 🤨
Bene così, almeno non sprechiamo nulla dello Stato.
Spero non ci siano favoritismi nella vendita…
Avevo letto titoli simili ma questo articolo spiega tutto meglio.
Con quei soldi potrebbero finanziare tante attività culturali 👏
Sono proprio curioso di sapere chi si aggiudicherà il vaso vietnamita!
Meno male che non li hanno nascosti nel solito caveau 😏
Certo che 800mila euro in doni fa riflettere sulla diplomazia mondiale…
E se ogni ministero facesse lo stesso con i propri regali?
A me piace questa idea: trasforma un privilegio in risorsa pubblica.
Tutto sommato, un modo elegante per fare beneficenza 😊
Ah quindi 270 pezzi?! È una collezione enorme!
L’iniziativa è giusta ma serve vigilanza sui proventi ⚠️
Speriamo non finisca tutto nelle solite mani amiche…
Magari potevano esporre gli oggetti anche fuori Roma!
Certe volte la politica sa ancora sorprendere in positivo.
Scommetto che qualche pezzo andrà venduto a cifre folli 😅
Bella mossa simbolica per migliorare l’immagine internazionale dell’Italia 🇮🇹
Tutti parlano dei regali… ma il vero punto è la gestione trasparente!
Meno male che almeno qualcosa torna al popolo 💪
Sono curioso di sapere chi farà le offerte più alte 🤔
Ecco un esempio positivo da imitare anche altrove!
A volte la sobrietà paga più della propaganda politica.
Spero pubblicheranno online le foto degli oggetti 🙂
Non tutti i giorni si sente parlare di aste diplomatiche!
Una buona occasione per collezionisti e per lo Stato allo stesso tempo 👍
“Scarpe in pitone blu”… decisamente particolari 😂
C’è qualcuno che sa quando inizierà esattamente l’asta?
Pensavo peggio sinceramente, invece è una buona notizia!
Sembra quasi un’operazione di marketing più che di beneficenza…
Lusso e politica, un binomio sempre difficile da gestire 😐
Tutto molto bello, ma chi controllerà l’utilizzo dei ricavi?
Mi sembra una decisione intelligente e trasparente.
Speriamo che i fondi vadano davvero alle famiglie in difficoltà 🙏
Chissà se faranno un’esposizione aperta al pubblico prima dell’asta?
Meglio venderli che lasciarli marcire nei depositi statali.
Beh, 5% alla casa d’aste non è male come commissione.
I tappeti arabi saranno stupendi, immagino i colori e le trame 😍
E se invece li avesse tenuti per sé? Apriti cielo! 😂
Mah, mi sembra solo un’operazione d’immagine…
Almeno questa volta non si parla di scandali ma di una scelta corretta.
Un vaso vietnamita decorato a mano? Lo vogliooo!
Chissà se anche gli altri presidenti europei fanno lo stesso.
Mi piacerebbe vedere il catalogo, magari c’è qualcosa di curioso 😅
Bella idea quella dell’asta pubblica, dare nuova vita ai regali diplomatici!
Non capisco perché i politici ricevano regali così costosi…
Ma siamo sicuri che tutto finirà davvero in beneficenza?
Finalmente un gesto di trasparenza, brava Meloni.
800.000€ di doni?? 😳 Mi chiedo che tipo di oggetti siano!
Interessante iniziativa! Almeno i regali non restano a prendere polvere nei magazzini.