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Politica Sulla Privacy - Note legali - Reclamo

È ufficiale: una tassa aggiuntiva di 2€ per ogni pacco proveniente dalla Cina o da altri paesi extra-UE

Dal 2025 ogni pacco acquistato online e spedito da un Paese extra-Ue con valore inferiore a 150 euro potrebbe costare due euro in più a causa di un nuovo contributo nazionale.

Una nuova tassa per rafforzare i controlli doganali

Il governo ha annunciato l’introduzione di un contributo fisso di 2 euro per ciascun pacco proveniente da Stati extra-Ue, con valore dichiarato non superiore a 150 euro. La misura, inserita nella prossima legge di bilancio, mira a finanziare il potenziamento dei controlli doganali e la tracciabilità delle merci importate attraverso piattaforme e-commerce.

L’obiettivo dichiarato è duplice: contrastare il mercato dei prodotti a basso costo di dubbia qualità e garantire una maggiore tutela fiscale e ambientale. Secondo le prime stime del Ministero dell’Economia, la misura potrebbe interessare milioni di spedizioni ogni anno, con un gettito stimato superiore ai 100 milioni di euro.

Il ruolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha confermato che il contributo rientra in una strategia più ampia volta a proteggere il sistema produttivo nazionale. Il provvedimento porta la firma di cinque senatori della maggioranza e punta a sostenere gli operatori italiani penalizzati dalla concorrenza estera.

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La misura si inserisce nel quadro della “responsabilità estesa del produttore” (EPR) che prevede obblighi aggiuntivi per chi immette sul mercato beni importati. Un’estensione che riguarderà anche il settore tessile, dove l’impatto ambientale dei prodotti di fast fashion è oggetto di crescenti critiche.

Il nodo europeo: tassa o dazio?

Resta aperta la questione giuridica sulla compatibilità della misura con le regole europee. Se applicata solo alle merci provenienti da Paesi terzi, rischierebbe infatti di configurarsi come un dazio doganale, competenza esclusiva dell’Unione europea. Alcuni osservatori ritengono necessario estendere l’applicazione del contributo anche agli acquisti intra-Ue per evitare contestazioni da Bruxelles.

In caso contrario, la Commissione europea potrebbe chiedere chiarimenti o imporre modifiche al testo. I tempi tecnici per l’approvazione definitiva dipenderanno dal confronto tra Roma e Bruxelles nelle prossime settimane.

Impatto sui consumatori e sul commercio online

L’effetto immediato sarà percepito dagli acquirenti abituali di piattaforme internazionali come Shein, Temu o AliExpress. Per ogni ordine sotto i 150 euro spedito in Italia si dovranno versare due euro aggiuntivi rispetto al prezzo indicato al momento dell’acquisto. Le aziende logistiche saranno incaricate della riscossione.

Valore del pacco Provenienza Tassa prevista
Fino a 150 € Extra UE +2 € fissi
Sopra i 150 € Extra UE Tasse doganali ordinarie
Tutti i valori UE Nessuna variazione prevista

I rivenditori italiani vedono nel provvedimento una possibile boccata d’ossigeno dopo anni di perdite legate all’espansione incontrollata dell’e-commerce internazionale. Le associazioni dei consumatori, invece, temono rincari generalizzati senza reali benefici in termini di qualità o sicurezza dei prodotti.

Lotta all’ultra fast fashion e tutela ambientale

L’iniziativa si collega alla crescente attenzione verso l’impatto ecologico della moda usa e getta. Il fenomeno dell’“ultra fast fashion”, alimentato da colossi digitali asiatici, viene accusato di abbattere i prezzi sacrificando la sostenibilità e le condizioni di lavoro nella filiera globale.

  • Riduzione delle emissioni dovute al trasporto: obiettivo -10% entro il 2026;
  • Aumento dei controlli sui materiali sintetici non riciclabili;
  • Sostegno ai marchi nazionali impegnati nella produzione circolare;
  • Piano sperimentale per etichettatura ambientale obbligatoria sui capi importati.

L’Italia si muove così in linea con le strategie europee sul Green Deal, ma resta da vedere se la piccola tassa potrà davvero arginare un fenomeno globale spinto dalla domanda crescente di abbigliamento low cost.

Cosa cambia per famiglie e imprese italiane

Nell’immediato le famiglie dovranno abituarsi a contare due euro in più per ogni acquisto transfrontaliero economico. Un importo minimo che però può incidere sulle abitudini d’acquisto frequente online. Dall’altro lato le imprese locali potrebbero beneficiare di una minore pressione concorrenziale su alcuni segmenti merceologici sensibili come abbigliamento, elettronica leggera e accessori domestici.

I prossimi mesi saranno decisivi per definire modalità operative, esenzioni ed eventuali correttivi destinati ad attenuare gli effetti sulle fasce più deboli dei consumatori digitali italiani.

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