L’insegna svedese di abbigliamento low cost affronta una trasformazione che segna la fine di un’epoca: chiusure, ristrutturazioni e una nuova strategia che punta a ridurre la presenza fisica per rafforzare quella digitale. La decisione non riguarda solo singoli punti vendita ma ridefinisce l’intero modello di business che aveva reso H&M un simbolo dell’abbigliamento accessibile.

I negozi che chiudono: il nuovo volto della rete commerciale
H&M ha annunciato la chiusura definitiva di oltre 160 negozi in Europa entro il primo trimestre del 2025, di cui circa 20 in Italia. Le città più colpite sono Milano, Torino, Roma e Firenze, dove le location centrali lasceranno spazio ad altri marchi o verranno riconvertite a spazi multifunzionali. L’azienda parla di “ottimizzazione del portafoglio retail”, ma nella pratica si tratta di un ridimensionamento senza precedenti.
L’obiettivo è concentrare l’attività su filiali considerate “strategiche” e su canali digitali con logistica automatizzata. I dipendenti coinvolti riceveranno proposte di ricollocamento interno o incentivi all’esodo concordati con le rappresentanze sindacali nazionali.
Dalla crisi dei consumi al cambio di rotta digitale
Il rallentamento della spesa media per l’abbigliamento nell’area euro, stimato da Eurostat in -6% tra il 2021 e il 2023, ha inciso direttamente sulla redditività dei grandi gruppi del fast fashion. Il modello basato sulla rotazione rapida delle collezioni mostra i suoi limiti in tempi di inflazione e attenzione alla sostenibilità. H&M non fa eccezione: la quota di vendite online ha raggiunto il 35% del totale, spingendo il gruppo a privilegiare investimenti nella piattaforma e-commerce e nei servizi logistici regionali.
La nuova strategia prevede magazzini automatizzati nei pressi dei principali mercati europei e l’integrazione dell’app mobile con sistemi di prova virtuale dei capi. L’obiettivo dichiarato è ridurre i tempi medi di consegna sotto le 48 ore entro la fine del 2025.

Una riorganizzazione massiccia che cambia le regole interne
La multinazionale svedese ha stanziato circa 190 milioni di euro per coprire costi di chiusura, liquidazioni e riqualificazioni professionali. I piani interni prevedono una riduzione complessiva della forza lavoro del 7%, pari a circa 10.000 posizioni nel mondo. In parallelo verranno aperti nuovi centri digital hub dedicati alla progettazione sostenibile.
- Rete fisica ridotta del 12% entro fine anno
- Investimento tecnologico incrementato del 25%
- Piano sociale triennale fino al 2027
L’azienda indica come priorità il miglioramento della marginalità attraverso automazione, digitalizzazione della supply chain e revisione delle linee produttive meno performanti.
I segnali del mercato: cosa resta ai consumatori
L’impatto sulle abitudini quotidiane sarà immediato: meno punti vendita significa minore disponibilità immediata dei prodotti base a prezzi contenuti. Le famiglie dovranno orientarsi maggiormente verso gli acquisti online o rivolgersi ad alternative locali emergenti come OVS, Benetton o marchi artigianali che sfruttano i marketplace digitali.
Fast FashionÈ ufficiale: una tassa aggiuntiva di 2€ per ogni pacco proveniente dalla Cina o da altri paesi extra-UEUn sondaggio condotto da NielsenIQ nel secondo semestre del 2024 mostra che il 62% dei consumatori italiani dichiara di acquistare meno spesso nei negozi fisici rispetto a tre anni fa. Il passaggio da esperienza tattile a scelta virtuale modifica anche la percezione della convenienza: contano più le politiche di reso e i tempi di consegna che la prova sul posto.

Effetti collaterali sull’economia urbana
Le chiusure incidono anche sul tessuto economico locale: intere vie commerciali cambieranno volto con l’aumento degli spazi sfitti. Gli analisti immobiliari osservano già una contrazione dei canoni d’affitto nelle principali high street italiane tra il 5 e l’8%, segnale che anticipa nuovi equilibri nel commercio al dettaglio urbano. Alcune amministrazioni valutano incentivi fiscali temporanei per favorire subentri rapidi e limitare l’impatto visivo delle serrande abbassate.
Dopo H&M: le opzioni per chi cerca moda accessibile
L’universo del fast fashion non scompare ma si trasforma rapidamente. Zara (Gruppo Inditex), Primark e Shein restano attori dominanti con strategie differenti: maggiore integrazione verticale per i primi due, dinamiche completamente digitali per il terzo. La competizione si sposta sul terreno della logistica sostenibile e dell’intelligenza artificiale applicata alla previsione della domanda.
| Marchio | Numero punti vendita UE (2024) | Tendenza prevista (2025) |
|---|---|---|
| H&M | 1.900 | -12% |
| Zara | 1.700 | -3% |
| Primark | 420 | +5% |
| Shein (solo pop-up) | 15 | +40% |
L’effetto domino sulle scelte quotidiane sarà tangibile: nuovi modelli d’acquisto, attenzione crescente alla tracciabilità dei capi e alla durabilità come criterio economico domestico oltre che ambientale.



Non mi stupisce: ormai compro tutto dal telefono 📱
Tutta colpa dell’inflazione e delle bollette alte anche per loro.
Sarà interessante vedere se Zara seguirà la stessa strada…
L’articolo spiega bene la crisi del settore moda. Complimenti all’autore 👏
E pensare che avevano aperto quello nuovo giusto due anni fa!
I centri città italiani senza H&M perderanno colore 🙁
Forse torneremo ai mercatini artigianali come una volta 🙂
L’idea dei magazzini automatizzati suona futuristica ma anche inquietante.
Tutti parlano male del fast fashion, però poi comprano da Shein…
L’economia cambia, ma noi consumatori restiamo confusi 😅
Avevo notato meno clienti ultimamente… adesso capisco perché!
Un po’ triste vedere sparire un marchio con cui sei cresciuta 💔
Spero almeno non aumentino i tempi di consegna online!
Certe vie senza H&M sembreranno vuote… fine di un’epoca davvero.
Pensa se trasformassero gli store in punti prova digitali! Sarebbe figo 😎
Sarà pure una “nuova era”, ma io voglio solo un camerino decente 😂
Meno negozi ma più automazione. Il futuro è già qui 🤖
Sostenibilità o marketing verde? Io resto scettico…
E il programma fedeltà ora cosa succede?
Per fortuna c’è ancora OVS! Almeno è italiano 🇮🇹
Certo che 10.000 posti nel mondo sono tanti 😔
Dopo Zara toccherà anche agli altri marchi… trend inevitabile.
L’articolo è chiarissimo, grazie per tutte le info dettagliate 👍
Pensavo stessero andando bene… mi sbagliavo di grosso!
I vestiti H&M erano sempre più cari e meno belli ultimamente.
Sinceramente non mi mancheranno: troppa roba uguale ovunque.
Comunque 190 milioni di euro per coprire le chiusure non sono pochi!
Loro riducono i negozi e Primark ne apre altri… interessante 🤔
A quando la chiusura del mio punto vendita a Torino? Qualcuno lo sa?
Ecco un altro segno che il mondo cambia troppo in fretta…
Riorganizzazione massiccia suona come “licenziamenti”.
Che peccato, avevano sempre buoni sconti a fine stagione 🙂
Boh, io preferisco toccare i vestiti prima di comprarli. Digitale o no!
Tutto colpa dell’e-commerce! Nessuno esce più a comprare nei negozi 😒
Ciao H&M sotto casa mia 😢 grazie per tutti gli outfit dell’università!
Spero solo che la qualità online migliori, perché ultimamente era pessima!
Chiusure sì, ma prezzi sempre più alti… che senso ha?
L’era del fast fashion sta finendo, ragazzi. Prepariamoci.
Vediamo se il digitale sarà davvero così efficiente come dicono.
A me piaceva andare con le amiche a fare shopping lì 😭
Meno negozi = meno sprechi? Forse qualcosa di buono c’è.
Non ci credo finché non vedo il mio H&M di Milano chiuso!
Scommetto che dietro c’è anche la concorrenza di Shein 😬
Almeno online avranno più scelta, spero migliorino anche le taglie.
Poveri lavoratori, speriamo che le “ricollocazioni” siano reali e non parole vuote.
Questa notizia mi sorprende zero: il mercato è saturo.
Mah… riorganizzazione o taglio dei costi mascherato?
E adesso dove andrò a comprare le mie magliette basiche??
Non compro più fast fashion da anni, era solo questione di tempo.
Forse è solo una strategia temporanea, vedrete che riapriranno con un nuovo format 😉
Un’altra multinazionale che abbandona i centri città… tristezza.
H&M online funziona bene, ma mi mancherà provare i capi in negozio!
Mi dispiace per i dipendenti, spero trovino presto un’altra occupazione.
Era ora! I loro vestiti si rovinavano dopo due lavaggi 😅
Ma davvero chiudono tutti questi negozi? Non me l’aspettavo da H&M…