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Il nuovo progetto di Elon Musk sarà uno dei più grandi investimenti al mondo, dovrebbe rivoluzionare il modo di consumare

Un’infrastruttura capace di assorbire oltre 500 megawatt di energia verrà costruita nel deserto saudita: potrebbe diventare uno dei poli tecnologici più energivori mai realizzati.

Un datacenter da record nel cuore dell’Arabia Saudita

Elon Musk ha annunciato la costruzione di un enorme centro dati dedicato all’intelligenza artificiale nel Regno dell’Arabia Saudita. Il progetto, collegato alla sua società xAI, prevede una potenza installata iniziale di 500 MW e l’obiettivo dichiarato di superare il primato del Colossus 1 di Memphis, che oggi consuma circa 300 MW. L’investimento saudita è parte di una strategia nazionale per diversificare l’economia e posizionarsi come hub globale per l’AI.

Le stime parlano di un impatto diretto sull’occupazione locale e sulla domanda energetica: secondo le previsioni del Ministero saudita dell’Energia, la sola infrastruttura digitale potrebbe richiedere un aumento del 2 % della produzione elettrica nazionale entro il 2027. Un dato che solleva interrogativi sulla sostenibilità ambientale dell’intera operazione.

L’espansione mondiale della corsa ai gigawatt

Mentre in Arabia si prepara la prima pietra del nuovo centro, xAI lavora anche al Colossus 2, un’altra struttura negli Stati Uniti destinata a raggiungere i 900 MW. Entro il secondo trimestre del 2027 Solaris, partner tecnico dell’iniziativa, fornirà turbine per una capacità totale stimata in 1,1 GW. Questi numeri collocano il progetto tra i più ambiziosi mai tentati nel campo dell’elaborazione dati.

Non si tratta però di un caso isolato. Grandi operatori come Meta, Anthropic e Tata Consultancy Services stanno pianificando centri con consumi prossimi al gigawatt entro il 2028. Nvidia ha già avviato la costruzione di un polo da 100 MW per Amazon Web Services, con possibilità di espansione fino a 1 GW. La competizione energetica è ormai aperta e ridefinisce le gerarchie tecnologiche globali.

Azienda Progetto Potenza prevista Scadenza indicativa
xAI Colossus 2 (USA) 900 MW 2027
xAI / HUMAIN AI Centro Saudi AI 500 MW N.D.
Meta Datacenter AI Europa 1 GW 2028
Nvidia / AWS Polo cloud USA da 100 MW a 1 GW

I legami economici tra Musk e Riyad si rafforzano

Pochi giorni prima dell’annuncio, Stati Uniti e Arabia Saudita hanno firmato un memorandum sull’intelligenza artificiale volto a regolamentare l’accesso alle tecnologie americane strategiche. L’accordo conferma la volontà del Regno di investire massicciamente nell’economia digitale e consolida i rapporti con l’imprenditore statunitense già sostenuto nel passato da fondi sauditi durante l’acquisizione della piattaforma X (ex Twitter).

Arabia SauditaIl progetto folle dei sauditi da 50 miliardi di dollari, una città futuristica con treni ad altissima velocità a poche ore dalle grandi capitali

L’iniziativa sarà realizzata insieme alla nuova società HUMAIN AI, creata con il sostegno del Public Investment Fund (PIF). Fonti interne stimano che circa un trilione di dollari sia stato destinato allo sviluppo complessivo del settore AI nel Paese. L’obiettivo dichiarato è coprire fino al 6 % della domanda globale di servizi d’intelligenza artificiale nei prossimi anni.

I nodi energetici e ambientali della rivoluzione digitale

L’enorme fabbisogno elettrico dei data center alimenta un dibattito sempre più acceso sul bilancio tra progresso tecnologico e sostenibilità. Le autorità saudite puntano su energia rinnovabile da fotovoltaico e turbine ad alta efficienza per compensare le emissioni aggiuntive. Tuttavia gli osservatori sottolineano che il consumo combinato dei centri previsti potrebbe superare quello medio annuo di intere città europee.

  • Aumento stimato della domanda elettrica globale per AI: +160 % entro il 2030 secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia.
  • Costo medio annuale per raffreddamento server: oltre 40 milioni di dollari per ogni centro da 500 MW.
  • Tasso medio d’utilizzo delle risorse rinnovabili nei nuovi impianti: inferiore al 30 % nel primo anno operativo.

Dalle sabbie ai satelliti: la visione oltre la Terra

Musk ha accennato alla possibilità che i futuri calcoli d’intelligenza artificiale vengano eseguiti nello spazio grazie a satelliti alimentati dal sole. Secondo le sue proiezioni, nell’arco di cinque anni queste piattaforme potrebbero rappresentare la soluzione più economica per elaborazioni su larga scala riducendo l’impatto terrestre delle infrastrutture digitali. Per ora resta un obiettivo sperimentale ma indica chiaramente la direzione verso cui si muove l’intero settore.

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