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IKEA annuncia uno sciopero nazionale dal sabato 6 dicembre 2025: migliaia di clienti temono il caos totale

Secondo i sindacati, oltre 7000 addetti dei punti vendita e dei magazzini IKEA in Italia parteciperanno alla mobilitazione prevista per il weekend del 6 dicembre 2025, con rischi di chiusure a catena.

L’annuncio dello sciopero nazionale arriva in un periodo cruciale per le vendite natalizie. Le sigle Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs denunciano l’assenza di progressi nel rinnovo del contratto aziendale e contestano la gestione dei premi legati ai risultati. L’azienda, da parte sua, ribadisce la volontà di garantire la continuità operativa e minimizzare i disagi ai clienti, ma le previsioni restano incerte per migliaia di famiglie che avevano pianificato gli acquisti nelle settimane più affollate dell’anno.

I lavoratori chiedono un nuovo patto sociale dentro i magazzini blu e gialli

Le rivendicazioni sindacali ruotano intorno a orari sostenibili, premi più equi e maggiore partecipazione alle scelte organizzative. Nei grandi centri IKEA, dal Nord al Sud Italia, si prepara una giornata di mobilitazione coordinata. La piattaforma rivendicativa insiste sulla necessità di tutelare il potere d’acquisto in un contesto di inflazione ancora sopra il 4% annuo nel settore non alimentare.

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Le principali sigle hanno chiesto incontri formali con la direzione italiana dell’azienda per riaprire il tavolo negoziale interrotto a fine autunno. I rappresentanti dei lavoratori sottolineano che le modifiche unilaterali introdotte negli ultimi mesi avrebbero ridotto la flessibilità positiva garantita dagli accordi precedenti, incidendo su turni, pause e rotazioni festive.

Il punto critico: il premio di partecipazione 2025 divide sedi e dipendenti

La scintilla che ha acceso il conflitto è la comunicazione interna sui bonus annuali. Secondo i dati diffusi dai sindacati, oltre la metà dei punti vendita non riceverebbe alcuna quota del premio di partecipazione, mentre altri registrerebbero importi inferiori rispetto agli anni precedenti.

Area geografica Punti vendita coinvolti Quota media premio (€)
Lombardia 8 280
Lazio 5 240
Sicilia 3 210
Veneto 4 260

I numeri mostrano un divario evidente tra le sedi con risultati economici positivi e quelle penalizzate dalle nuove metriche aziendali. Per i sindacati, si tratta di una frattura interna che mina la coesione del personale; per l’azienda, invece, è una conseguenza diretta delle performance differenziate tra regioni e reparti.

Porte chiuse e file ai parcheggi: rischio caos nei giorni clou dello shopping natalizio

L’impatto sulle famiglie potrebbe essere significativo. Il sabato 6 dicembre coincide con il primo weekend pieno del periodo natalizio e con il picco delle vendite di arredamento e decorazioni stagionali. Alcuni store potrebbero restare completamente chiusi o operare con personale ridotto.

  • I centri più a rischio sono Carugate (Milano), Roma Anagnina e Padova;
  • I servizi click & collect potrebbero subire ritardi fino a 48 ore;
  • I trasporti dai magazzini logistici potrebbero slittare a causa della partecipazione allo sciopero del personale su turni notturni.

IKEA Italia ha comunicato che informerà i clienti sui canali digitali riguardo eventuali variazioni di orario o sospensioni temporanee delle consegne. Tuttavia, nei gruppi online dedicati agli acquisti domestici cresce il timore per possibili rinvii che potrebbero compromettere i tempi di arredamento delle nuove abitazioni prima delle festività.

L’azienda difende la propria linea: “Dialogo aperto ma equilibrio economico necessario”

Dalla sede milanese, IKEA fa sapere che il confronto resta aperto, ma sottolinea la necessità di preservare la competitività del modello organizzativo. Fonti interne indicano che le politiche retributive devono tenere conto dell’andamento globale del gruppo e delle spese logistiche aumentate nel 2025 a causa dei costi energetici.

L’azienda precisa inoltre che il sistema dei premi non è stato eliminato ma ricalibrato secondo criteri oggettivi di produttività e sostenibilità economica. Una posizione che non convince i sindacati, intenzionati a proseguire con presidi simbolici davanti ai punti vendita principali fino alla riapertura del tavolo nazionale.

Il nodo finale: equilibrio tra servizio al cliente e diritti interni

La giornata del 6 dicembre rappresenterà un test cruciale non solo per IKEA ma per tutto il comparto della grande distribuzione organizzata. La capacità delle parti di ricucire lo strappo determinerà se l’ondata di protesta rimarrà circoscritta o si estenderà ad altre catene internazionali presenti in Italia.

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Dai dati dell’Osservatorio sul lavoro nel commercio (Unioncamere) emerge che oltre il 38% dei dipendenti del settore percepisce un peggioramento delle condizioni contrattuali rispetto al periodo pre-pandemico. In questo quadro, ogni scontro locale finisce per riflettere tensioni nazionali più ampie su salari, turnazioni e benessere organizzativo.

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