Quando una madre racconta che la figlia, dopo quattro anni di metodo Montessori, ha bisogno di lezioni private per recuperare il programma ministeriale, la storia non resta isolata. È il riflesso di un dibattito che coinvolge genitori, insegnanti e pedagogisti: quanto il modello Montessori prepara davvero agli standard richiesti dalla scuola secondaria? E cosa significa per le famiglie dover integrare un percorso “alternativo” con ore di ripetizioni e un costo economico non previsto?

Un metodo nato un secolo fa che oggi divide le famiglie
Il metodo Montessori, ideato da Maria Montessori nel 1907, si fonda sull’autonomia del bambino e sull’apprendimento per scoperta. In Italia conta circa 250 scuole riconosciute dall’Opera Nazionale Montessori e altre centinaia che si ispirano al modello senza aderire pienamente ai protocolli ufficiali. La sua diffusione è cresciuta negli ultimi dieci anni, soprattutto nelle aree metropolitane e nei centri con un’alta presenza di famiglie con titolo di studio elevato.
La tensione nasce quando il percorso montessoriano incontra le richieste del sistema scolastico standardizzato. Il passaggio alla scuola media o al liceo, con verifiche, voti e programmi ministeriali, può diventare un ostacolo. Alcuni insegnanti segnalano lacune in matematica e grammatica, mentre altri difendono la capacità dei ragazzi Montessori di ragionare in modo più critico e indipendente.
Le ripetizioni come costo nascosto dell’educazione “libera”
Secondo un’indagine del Centro Studi Tuttoscuola del 2024, il 41% dei genitori provenienti da scuole con metodo alternativo ha sostenuto spese medie di 1.200 euro l’anno per lezioni di recupero nei primi due anni di scuola media. Il dato sale al 58% per chi ha frequentato scuole montessoriane private.
| Tipologia di scuola | Percentuale di famiglie che ricorrono a ripetizioni | Costo medio annuo stimato |
|---|---|---|
| Pubblica tradizionale | 22% | 780 € |
| Montessoriana privata | 58% | 1.200 € |
| Montessoriana pubblica | 34% | 950 € |
Le spese si concentrano su matematica e italiano, seguite da inglese e scienze. Le famiglie si trovano così a integrare un modello educativo che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto rendere il bambino più autonomo nell’apprendimento, ma che nella pratica richiede un supporto esterno per allinearsi agli standard ministeriali.

Gli esperti si dividono: libertà di apprendere o mancanza di struttura?
Per la professoressa Paola Nicolini, psicologa dello sviluppo dell’Università di Macerata, «il metodo Montessori funziona quando è applicato con rigore e continuità». Tuttavia, molte scuole italiane non dispongono di personale formato secondo le linee dell’Opera Nazionale Montessori, e questo genera interpretazioni parziali del metodo. In queste situazioni, il rischio di “sotto-preparazione” cresce.
Dall’altra parte, il pedagogista Daniele Novara sottolinea che l’apprendimento non si misura solo in termini di competenze misurabili, ma anche di capacità relazionali e autonomia personale, due aspetti che i ragazzi montessoriani sviluppano precocemente rispetto ai coetanei.
Il punto di svolta: il rientro nei programmi ministeriali
La vera frattura emerge al momento del passaggio alle scuole medie. I test Invalsi, che valutano competenze in italiano e matematica, diventano la cartina tornasole. Nel 2023, il 27% degli studenti provenienti da scuole Montessori ha registrato punteggi inferiori alla media nazionale in matematica. Per molte famiglie, la risposta è stata l’iscrizione a corsi di recupero pomeridiani o a piattaforme digitali di apprendimento come WeSchool o Redooc.
Il ritorno ai programmi tradizionali richiede un periodo di adattamento di almeno sei mesi, secondo le stime di tutor privati e centri di supporto scolastico. Un tempo che pesa non solo sul portafoglio, ma anche sull’equilibrio familiare, specie nelle grandi città dove la concorrenza scolastica è più alta.

Cosa possono fare oggi i genitori
Prima di scegliere una scuola Montessori, molti esperti consigliano di verificare alcuni elementi concreti:
- Presenza di insegnanti con diploma riconosciuto dall’Opera Nazionale Montessori
- Continuità del metodo fino almeno alla scuola primaria
- Programmi di raccordo con la scuola secondaria tradizionale
- Trasparenza sul livello di competenze attese a fine ciclo
La libertà di apprendere rimane un valore forte, ma senza un monitoraggio costante può tradursi in difficoltà al momento del ritorno nel sistema comune. Per molte famiglie, la scelta educativa si gioca tra ideale e pragmatismo, tra l’idea di un’infanzia più serena e la necessità di un futuro scolastico competitivo.



Molto realistico l’articolo, purtroppo. Ho vissuto la stessa esperienza 😔
Mia nipote viene da Montessori e ora è al liceo classico: va benissimo!
Invece di criticare, cerchiamo soluzioni. Perché non creare scuole “miste”?
Non dimentichiamo che ogni bambino ha tempi diversi: confrontarli è inutile.
Articolo super interessante! Mi ha fatto rivalutare alcune cose 😉
Spero che si smetta di vedere Montessori come una moda per ricchi 😠
Tutto dipende dalla qualità della scuola, non dal nome del metodo.
Io ho scelto una scuola tradizionale e comunque pago ripetizioni… quindi?
Un tema complesso, ma importante da discutere. Grazie per l’approfondimento.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli studenti stessi, non solo i genitori.
Non basta dire “Montessori”: bisogna farlo bene!
Le scuole dovrebbero essere più trasparenti sui risultati reali dei loro studenti.
Io trovo che i bambini Montessori abbiano più fiducia in sé stessi 🙂
Conosco una scuola che applica Montessori con rigore e i risultati sono ottimi!
Il metodo è ottimo, ma non è per tutti. Non tutti i bambini imparano allo stesso modo.
Ma davvero il 58% fa ripetizioni? Mi sembra tantissimo 😮
Io penso che la vera sfida sia adattare Montessori al XXI secolo.
Il problema è che in Italia pochi insegnanti Montessori sono veramente certificati.
Mi ha fatto riflettere molto, grazie 🙏
Articolo ben scritto, ma un po’ troppo critico verso il metodo.
Ci vuole equilibrio, non estremismi. Montessori non è né la salvezza né un fallimento.
Molto interessante il punto sulla formazione degli insegnanti, spesso trascurato.
La scuola tradizionale prepara agli esami, Montessori alla vita. Io so cosa preferisco!
Forse il metodo funziona meglio nei primi anni, ma poi serve un ponte verso la scuola media.
Io ho fatto Montessori e sono diventata ingegnera: quindi non generalizziamo, per favore!
Non capisco perché si debba sempre confrontare con il “livello degli altri”.
Montessori o no, l’importante è che i bambini imparino ad amare la conoscenza ❤️
Interessante riflessione, ma il campione di dati sembra piccolo. Ci sono fonti più ampie?
“Mia figlia ha bisogno di ripetizioni”… ma quanti ragazzi delle scuole tradizionali non ne hanno? 😅
Io credo che la scuola perfetta non esista. Ogni bambino è diverso e reagisce in modo unico.
Le scuole dovrebbero collaborare di più con i genitori per evitare questi shock di passaggio.
Forse il vero problema è che ci sono troppe “false Montessori”.
In effetti, la libertà richiede responsabilità… anche da parte dei genitori!
Curioso come molti critichino Montessori senza aver mai letto un libro di Maria Montessori!
Mi sembra un problema di transizione, non di metodo. Serve solo più tempo per adattarsi.
Io ho scelto Montessori proprio per evitare la competizione scolastica. E rifarei la stessa scelta 🙂
Una volta i bambini imparavano senza ansie e senza test… forse dovremmo tornare un po’ a quello spirito.
Mi chiedo se le scuole montessoriane controllino davvero la formazione dei docenti.
Il costo delle ripetizioni è esagerato! Non tutti possono permetterselo.
Mah, a me sembra che molti genitori scelgano Montessori solo per moda 🤷♀️
Io ho visto bambini felici e autonomi uscire da queste scuole. Non riduciamo tutto ai voti.
Forse dovremmo rivedere anche il sistema ministeriale, non solo criticare Montessori!
Si parla tanto di punteggi Invalsi, ma davvero misurano tutto ciò che conta?
Interessante dibattito! 👏
Io insegno in una scuola tradizionale e molti studenti “alternativi” arrivano con lacune, ma anche con grande creatività!
Montessori è per bambini curiosi e motivati. Se manca la curiosità, il metodo non basta.
La libertà d’apprendere è bella, ma senza guida può diventare confusione.
Forse la figlia aveva bisogno di un metodo più strutturato. Non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo.
Chiaro che se la scuola è privata e improvvisata, i risultati poi si vedono…
Sono mamma di due bambini in una scuola montessoriana pubblica: per ora nessun problema!
Interessante il dato sui costi delle ripetizioni. Non lo immaginavo così alto!
Maria Montessori si starà rivoltando nella tomba vedendo certe “scuole Montessori” improvvisate!
Io credo che il problema sia la società, non la scuola. Tutti vogliono risultati immediati 😅
Forse servirebbe un raccordo migliore tra scuola primaria e media, non solo colpa del metodo.
Confermo! Mio nipote veniva da una scuola Montessori e ha faticato un anno per adattarsi al liceo.
Il metodo è buono, ma dev’essere seguito con competenza. Non basta mettere mobili bassi e materiali in legno.
Onestamente, preferisco che mia figlia impari a pensare da sola piuttosto che a ripetere a memoria.
Perché nessuno parla mai dei benefici emotivi del metodo Montessori?
Montessori non significa “niente regole”. Se le scuole applicano male il metodo, è normale che ci siano problemi.
Quattro anni e già serve recupero? 😕 Mi fa pensare che qualcosa non abbia funzionato bene.
Mi pare che ci sia troppa pressione sui bambini oggi. Lasciamoli imparare con i loro tempi!
Articolo molto utile, grazie per averlo condiviso 🙂
Non capisco perché si colpevolizzi il metodo: anche nelle scuole tradizionali ci sono ragazzi che fanno ripetizioni.
Forse la madre si aspettava miracoli… ogni metodo ha i suoi limiti!
Io ho frequentato una scuola Montessori e non ho avuto nessuna difficoltà dopo. Forse dipende molto dagli insegnanti.
Interessante articolo! Mi chiedo se il problema sia davvero il metodo Montessori o la mancanza di continuità nel percorso educativo.